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Bond, rischio-riacquisto per le banche collocatrici

di Carlo Festa

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Sui bond di Lehman Brothers le associazioni dei risparmiatori vanno all'attacco. L'obiettivo? Chiedere la nullità dei contratti con i quali sono state acquistate obbligazioni emesse dalla banca d'affari Usa in liquidazione volontaria dalla scorsa settimana. Secondo l'Adusbef (che sta preparando un esposto sulla presenza, fino a pochi giorni prima del default, delle emissioni di LB nell'elenco di PattiChiari dei bond "a basso rischio") in Italia sarebbero stati collocati parte di alcune emissioni di bond LB del controvalore di circa 3,2 miliardi.

Gli avvocati sono al lavoro. Pomo della discordia è l'interpretazione dell'articolo 3, comma 8, del decreto legislativo 303/2006 che ha modificato l'articolo 100-bis del Testo unico della finanza. Gli addetti ai lavori hanno opinioni diverse. «Questo articolo – spiega l'avvocato Andrea Magliani dello studio Pedersoli – è stato voluto per regolare, dopo i default Cirio e Parmalat, i casi nei quali un'obbligazione, priva di prospetto, sia stata comprata da investitori istituzionali e poi rivenduta ai risparmiatori entro un anno dall'emissione. In questi casi la legge prescrive la nullità del contratto». Ma per chiedere la nullità c'è anche un'altra condizione: che la vendita al pubblico sia avvenuta in modo sistematico.

Tra gli stessi addetti ai lavori non c'è sintonia di interpretazione sulla norma. «Nel caso di Lehman – spiega Alessandro Pedone, responsabile di Aduc per la tutela del risparmio – mi sembra che questa norma non sia applicabile. Per un fatto molto semplice: queste obbligazioni Lehman sono state vendute al retail, nella stragrande maggioranza dei casi, oltre i 12 mesi dall'emissione. Quindi una responsabilità delle banche non la vedo».

Ma non tutti la pensano così. «Confconsumatori – spiega l'avvocato Giovanni Franchi – sta avviando azioni legali. Bisogna infatti interpretare correttamente l'articolo del Dlgs 303/2006, per il quale la successiva rivendita di prodotti finanziari costituisce a ogni effetto una distinta e autonoma sollecitazione all'investimento. È sulla base di questo passaggio che chiederemo la nullità. Sarà argomento di disputa l'arco temporale entro il quale si ritiene valida la norma». L'impressione comune è che si dovrà affrontare ogni caso singolarmente.

«Siamo sicuri che le banche abbiano informato i risparmiatori sui rischi reali di questi bond?» si chiede l'avvocato Luca Ponti, che in passato ha lavorato su diversi default. Le obbligazioni Lehman avevano infatti rating A+. «Nonostante questo – spiega Franchi – erano vendute a meno della pari: indice inequivocabile di rischiosità». Insomma, la battaglia legale sembra solo agli inizi.

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